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Al Cairo…

 

Sì. Appena toccata terra, ci viene comunicato di stare tranquilli ai nostri posti, che verrà effettuata una breve "revisione tecnica" e poi si ripartirà. Sorvolo, perciò, sull’ umore di noi passeggeri per i successivi 40′, durante i quali nessuno ci dice più nulla di concreto; sulla discesa alla quale successivamente veniamo invitati, col personale schierato a mo’ di forche Caudine, per garantire un’ uscita tranquilla ed evitare che qualcuno si falci, volando dai gradini. Ci ritroviamo stipati in una grande sala vetrata, seduti sulle panche ….osservati curiosamente da gruppi di famiglie egiziane, con donne intabarrate in modo incredibile e che ci spiano dalle fessure di veri e propri burqua. Siamo quasi 300 e molti bambini…Le notizie frammentarie parlano di guasto ad uno dei motori.

Nel frattempo scappa la pipì a mezza compagnia e al doppio dei bambini presenti….. Io sono seduta di fianco ad una rumorosa combriccola, sono in otto e fumano per dieci. Ovviamente, come da collaudato copione, la nuvola viene nella mia direzione….e mi avvolge come certe nebbie che Minerva suscitava, per nascondere l’acheo di turno alle frecce dei troiani. Premetto che io sono una ex-fumatrice….e, detto questo, come diceva Totò…;-))). Sì, ho la giusta ed esagerata intolleranza al fumo, che solo chi ha fumato per vent’anni e poi, senza assolutamente fare alcuna fatica, ha smesso di botto, da un giorno all’altro, può avere….;-).

Ma le circostanze giustificano, questa volta! Se fosse successo "ai tempi in cui io", ora avrei finito un pacchetto, perciò mi limito a riprendere tutto il mio bagagliume e a rotellare verso un’ altra postazione. Scelgo coppia rarefatta con due bambini ( mai avrei fatto questa scelta, se non per sfuggire alle nuvole mefitiche!). Li avevo visti viaggiare in Prima classe, quando ero andata al bagno, e mi avevano colpito i due bambini, molto biondi e molto belli. Naturalmente anche ai biondi/ belli scappa la pipì e, in capo a pochi minuti, iniziano le richieste. Il padre si ferma col valigiume e la signora si avventura. Io resto in attesa di nuove, anche perchè, da sola, mi secca lasciare le valigie e la paccottiglia. Dopo un tempo infinito, e nel frattempo si crepa di sete, la signora ritorna e parla elegantemente di "guadi" al marito….Strabuzza gli occhi quel tento che mi fa desistere dal fare alcun tentativo.

Insomma, in sintesi siamo stati lì, come pesci in acquario, in quella sala vetrata, dall’ una di notte alle 6 del mattino…..Unico diversivo, una distribuzione di merendine e succhi di frutta verso le cinque. Notizie del motore, scarse e frammentarie. Ad alba inoltrata ci viene comunicato che l’ aereo è irrecuperabile e che la Compagnia non è assoutamente riuscita a trovarne un altro. Ci viene anche detto che i controlli quella notte erano particolarmente severi, perché nel pomeriggio un aereo della stessa compagnia era affondato dalle parti del Golfo di Aden, con decine di morti.

Proseguiremo per Urghada con 5 o 6 pullman. Ci sono, ovviamente, proteste di tutti i tipi, ma non c’ è alternativa. Nel nostro Gruppo viaggiano anche alcuni ( presunti?) giornalisti, che organizzano all’istante contromanovre da attuarsi una volta sul posto. Prendono informazioni. Segnano tutto. Ci chiedono le mail, per eventuali adesioni e rimborsi. Io ho il PC da pochi mesi, aderisco, firmo fogli ma …sbaglio a dare l’email! Non saprò più nulla di eventuali risarcimenti o rimborsi dalla Francorosso!! ;-DD

E così, alle 6 e mezzo del mattino mi ritrovo ad entrare in un pullman e a scoprire la guida di un pulmista del Cairo tra le 7 e le 8 del mattino… ;-DDD Intanto la temperatura interna dell’abitacolo veleggia intorno ai 14°, con un raffreddamento violento e improvviso di tutte le facoltà. Io, che temevo di ritrovarmi immersa in quei calori impossibili, tra odori di tappezzerie bisunte e fiati sul collo, devo convenire che "si gela!!!" Davanti a me le mamme prudenti mettono maglioncini intorno ai colli propri e della famiglia.

Con tutta quall’armeria, non potevo permettermi di avere nemmeno una piuma a pencoloni, perciò non ho nulla e affronto a collo nudo il vento del Nord che mi perseguiterà per tutte le 6 ore e mezzo del viaggio.

Sì, sei ore…… perché, partiti alle 8 dal Cairo, siamo arrivati a destinazione alle 14.30 …!

Viaggio ai limiti del delirio. Basti pensare che il pullmista, entrato con aria bellicosa, ha iniziato a sparare a palla, non solo l’aria condizionata, ma anche una cassetta di musica arabeggiante che ci ha fatto subito entrare nello spirito. Il pullman, per uscire dagli ingorghi di un traffico impazzito, ha impiegato almeno tre quarti d’ ora. Veicoli vecchissimi e quasi sempre con fiancate o musi o angoli schiacciati e arrugginiti. Targhe penzoloni, auto che sbucavano ovunque e il pullman che saltapiacchiava di qua e di là, con la grazie di un libellulone…Eravamo sconvolti! L’autista ha sbagliato tre o quattro volte la strada, facendo inversioni a U, tanto improvvise, quanto devastanti per stomaco e cervello. E poi strombazzate ovunque, comunque, quantunque…Un po’ mi divertivo, però….;-DD. Fuori dava l’ idea che il caldo fosse infernale, dato che gravitava una nebbiolina di calore terribile. Io, soprattutto, ero felicissima di essere da sola, perché mio marito, decisamente più intollerante di me, non oso pensare a come avrebbe reagito. Io, in questi casi, prendo tutto come " un’ avventura" e, alla fine, non mi faccio cattivo sangue.

Unici momenti di tensione ( ormai il traffico non ci spaventava più), quando abbiamo visto che saremmo stati scortati da polizia armata in moto, date le strade impervie che ci accingevamo a percorrere. Io mi immaginavo il deserto….giallo e dunoso e il viaggio, invece, si snodava tra rocce, gole, polvere e sassi. Ogni tot un blocco militare e poi, via nella polvere…..

A metà viaggio una sosta in un posto di ristoro palmuto, con bar e affini ( toilettes..). Scendiamo e lì ho avuto la percezione di entare nel FUOCO. Sì, perché passare dai 14° dell’interno ai 40° dell’ esterno è stata una sciabolata rovente. In fila alle toilette ci siamo accorti che l’ addetto alle ennesime Forche, che smistava la folla, non accettava moneta che non fosse locale. Panico serio, questa volta…Io avevo solo pezzi cartacei ( che lui non cambiava). Stavo davvero dando i numeri, quando un signore, gentilmente, si è offerto di pagare la toilette ad un discreto gruppo Lo so, fa poco "fine" ma in quel momento gli ho risposto " A buon rendere!" senza nemmeno rendermi conto della demenza di quello che dicevo! 🙂

Però, in questa succursale di Museo degli Orrori, devo dire che, una volta arrivati verso il mare, quando la striscia turchese del Rosso ha iniziato a fare capolino….il fiato quasi è mancato! Non si dormiva esattamente da trenta ore…ma siamo rimasti a mugolare per un quarto d’ora…Splendido. All’arrivo a Urghada ormai eravamo rotti a qualsiasi esperienza. E lì è iniziata la litania persecutoria e inaspettata del " Ma come mai lei viaggia sola?" 😉

Musica: Valkaiyil_Padayappa