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Il Vecio

E’ morto il Vecio del piano di sotto ed è morto in modo abbastanza improvviso.

Abitava al piano inferiore da sempre. Ci si incontrava ogni tanto ( raramente) per le scale e si tentava di bypassarlo…

Se stavi per uscire e sentivi aprirsi la porta, attendevi sul pianerottolo quel tot di tempo sufficiente a farlo dileguare.

Non per altro, era un po’ "fissato" da tempo immemorabile  e, se ti abbordava e gli davi spazio, ti piantava dei ceppi massacranti, parlandoti in stretto dialetto di Paternò e raccontandoti, da sempre, le stesse vicende, che avevano come fulcro un riconoscimento cartaceo che gli Ammericani gli avevano comminato in tempo di occupazione, non saprei assolutamente dirvi per quale sua azione o merito.

Quando era ancora  un po’ presente, ti teneva per il braccio, entrava in casa sua e, mentre la moglie tentava di sgridarlo e che lasciasse in pace la signora, che doveva andare a scuola ecc ecc, lui  cavava il famoso foglio dalla credenza e lo sventolava, al punto che tu non riuscivi a leggere nulla , ma con aria meravigliata dicevi " Oh vedi un po’, ma che belle soddisfazioni, Salvatore! Non importa, signora Maria, ma adesso devo proprio andare" e guadagnavi il garage e ti infilavi in macchina.A mano a mano che il tempo passava il Vecio peggiorava mentalmente, ma si manteneva in ottima salute fisica.

Potevi incontrarlo al Centro commerciale che "intratteneva" le guardie giurate o gli addetti alla chiusura dei sacchetti, parlando e gesticolando, mentre loro davano segni di insofferenza e la moglie ravanava nel reparto verdure…

Quando la moglie era ancora in grado di cucinare, spesso, imboccando le scale, venivi preso nel vortice di profumi e sapori mediterranei.

Il mio vicino di pianerottolo, single, in uno dei suoi plurimi quanto vani tentativi di trasferirsi,  una volta ci aveva detto " Quasi quasi metto l’ inserzione_ VENDESI APPARTAMENTO CON PROFUMO DI CAVOLO AGGIUNTO_ !!

Quando le figlie erano piccole, qualche volta mi aveva dato dei biscotti cotti da lei o anche delle panelle ( per le picciridde). Era brava in cucina la signora Maria.

Ma poi si era ammalata e quattro anni fa se ne era andata. Il Vecio aveva continuato nel suo standard, del tutto autosufficiente, solo con l’ aiuto di una badante che accudiva la casa.

Ora non sventolava più i fogli, ma apostrofava sempre per le scale, ormai dava del "tu" e parlava, parlava…intanto che tu, scendendo, gli commentavi " Eh…già; l’ importante è star bene….Buona giornata, eh?" .

Lunedì scorso è stato investito, ex abrupto, mentre attraversava la strada, di fianco a casa, davanti alla Banca.

Ricoverato all’ Ospedale, è stato dimesso dopo pochi giorni, ma, tempo tre ore, è spirato a casa sua.

Il consorte non si è risparmiato commenti alla Derrick, forse inopportuni, sul ruolo dei parenti nel decesso……

Ma li ha fatti in casa, tra le quattro pareti!

Resta il fatto che, dopo aver avuto con lui scontri biblici ai tempi delle riunioni del condominio, ormai era uno dei pochi che era in grado di sopportarlo e di chiacchierare con lui per ore.

Chissà, forse quell’ accento siciliano che secoli in Lombardia non erano stati in grado di scalfire, gli ricordavano la voce di suo padre, che arrivato a Milano giovanissimo, nel 1937, all’ età di 80 anni, ancora al telefono, mi dettava numeri , che io dovevo interpretare…:

" Sì sì, l’ indirizzo di zia Rosa, aspetti che segno, Bagheria, sì, via Comitini centotré..? ah no….trentatré…mi scusi..ora scrivo!"

Un accento più autentico di un’ impronta digitale.

Stamattina il funerale, con la pioggia  e il termometro crollato improvvisamente di 10 gradi!