Giorni estremamente affollati e da liquidare!
Intanto Genova.
Praticamente non ho mai corso tanto in vita mia.
La levataccia alle 5.30 è stata compensata dal primo treno dell Nord che, per tenere fede all’ inchiesta sui ritardi dei mezzi lombardi, trasmessa la sera prima al Tiggì, ha pensato bene di arrivare alle 7.35, invece che alle 7.08 previste.
Per fortuna avevamo deciso di prendere un treno in anticipo, per cui, con un minimo di apprensione, siamo comunque riusciti a balzare sull’ IC PLus delle 9,00.Genova splendeva di luce propria: non ricordavo una giornata tanto luminosa e tersa!
I palazzoni fronte mare abbagliavano coi loro paglierini al neon e le persiane verdi mezze sollevate, che mi ricordano tanto Carrara e la mia infanzia!
Già, in Lombardia si va di tapparelle e quella persiana ai mezzi, verde, proprio non esiste…
Comunque non abbiamo visto nulla, nulla di nulla, perché abbiamo passato il tempo a correre da una stazione ad un autobus e a quello successivo.
Qualcuno dovrebbe spiegarmi la razionalità del non avere una linea diretta che congiunge la Stazione di Porta Principe con la Fiera di Genova, visto che moltissimi visitatori vengono ( appunto) in treno e che la Fiera è, tutto sommato, in centro e non fuori città…
Praticamente abbiamo dovuto prendere due mezzi…aspettando una buona mezz’ ora che arrivasse il secondo! Vabbeh
La premiazione ;-)).
E’ avvenuta in una postazione avveniristica, caratterizzata da una luce blu cobalto ( che pareva di essere in un Centro estetico a fare una doccia abbronzante), allestita nello Stand del Ministero.
Il posto era piccolo, quindi si è ben presto superaffollato. Il grosso era rappresentato dalle maestre ( si sono lanciate nei blog e fanno cose carinissime coi loro piccolini!) 😉
Gli unici studenti erano i miei quattro, più altri quattro coetanei di un Liceo di Macerata e un paio di ragazze di una quinta Ragioneria ligure.
Il pezzo forte è stato l’ arrivo inaspettato del Ministro Fioroni!!
E’ capitato tra il lusco e il brusco, mentre venivano fatti vedere alcuni podcast…
Uno degli organizzatori lo ha messo velocemente al corrente di che cosa si trattasse..;-)
Non appena ha sentito la parola video collegata alle parole rete, internet ..il ministro si è rabbuiato e velocemente ha chiesto " Sono video controllati, suppongo…"
Io l’ ho sentito bene, perché eravamo a un metro di distanza..;-))))
Dopo aver ricevuto rassicurazioni sollecite, ha alzato l’ occhio per guardare un podcasting realizzato da un simpatico maestro bolzanino, con un’ incredibile e simpatica aria krukka, che insegna in una scuola del Vomero e faceva apprendere termini tedeschi ai bimbi napoletani, che si divertivano un mondo, in quel filmato!
Più veloce della luce, così come è arrivato, il ministro si è dileguato, non prima di aver ricevuto in omaggio ( sotto gli occhi allibiti degli studenti) un Ipod, offerto dalla Apple…..
Il nostro premio ( praticamente uguale per tutti i vincitori) è consistito in un Microscopio elettronico, collegabile al PC, della Int*l Play, che porteremo in omaggio al Laboratorio di Chimica.
I "grezzetti" erano un po’delusi…anche perché io avevo ben detto loro che non si aspettassero nulla, ma, quando hanno iniziato a vedere entrare scatoloni di Ipod e anche un paio di Mac portatili, quasi quasi si erano illusi…;-)))
" Proaf…ma dice che non ci daranno proprio niente?"
" Proaf, ma sul Microscopio c’è scritto Dai 6 anni i su" azzarda Simone.
" Ben appunto… in su ", ribatte divertita Valentina!!
In realtà gli Ipod sono stati dati alle scuole classificate prime ( due scuole elementari) e a chi aveva concorso come podcasting! Non ci allarghiamo troppo…: un Ipod per…scuola!! :-DDD
Ne erano anche avanzati un bel po’: ma la velocità con cui lo sponsor li ha rimessi nello scatolone è stata anch’ essa pari a quella della luce..
"Nooooo, proaf…ma che cosa fanno? Li rimettono via ?????!"
Ora, non voglio dire.
Eravamo praticamente tutti adulti.
Ci saranno stati sì e no una decina di studenti ( peraltro vincitori).
Sarebbe costato così tanto lasciare gli scatoloni vuoti e regalare loro un Ipod nano?
Secondo me hanno perso un’ occasione!
Anche perché il discorso iniziale, fatto dalla rappresentante del Ministero, verteva proprio su questo concetto: la scuola è sempre stata il regno dei Certificati, della carta, degli attestati; ma quest’ anno si è deciso di dare una svolta e con l’ aiuto di sponsor famosi, si è provveduto a dare un segno concreto.
Certo, hanno dato il microscopio per la Scuola. Peccato che sia più adatto ad una Scuola elementare…..
Peccato che non abbiano nemmeno fatto lo sforzo di vedere che noi eravamo una quarta e quinta superiore e i ragazzi di Macerata erano una quinta Liceo! ;-DDDD
Ok, comunque i ragazzi sono rimasti soddisfatti della trasferta e l’ unico dispiacere 8 palpabile) è stato causato dal non aver proprio avuto tempo di vedere nulla!!
Alle 17.20 avevamo un treno imperdibile, dato che poi una coincidenza-capestro a Milano avrebbe riportato le due ragazze a casa loro, che vengono entrambe da un paesino sopra il Lago di Como, vicino alla strada per Bellagio; un posto molto bello, ma piuttosto "scomodo" da raggiungere!!
E così..niente Via del Campo, niente fugazza e niente pesto…ma va’ là! Dovrò tornarci. ;-DDD
lilas ha detto:
***Ecco, vero: gli interventi di Mafalda e Marassi mi hanno chiarito le idee!!
Mi sono quasi convinta che il ” fastidio” sia determinato in prevalenza dal senso di oppressione che ti attanaglia ( quella claustrofobia senza uscita) e anche dall’ onnipresenza del protagonista in tutte le situazioni.
Sì, può essere un’ ingenuità narrativa, dettata dall’ inesperienza. In effetti, però, alla lunga risulta un po’ irritante. Questo senza nulla togliere al valore della sua denuncia.
Ma sono giusto a metà libro. Per il momento, preferisco finirlo.
***Elena, allora possiamo anche andare in due sull’ isola, così risparmiamo sul peso dei libri!! ;-))
Tra l’altro ero partita con 10 libri, ma mi sto allargando e non riesco a buttarne nessuno a mare……
Davvero c’erano le tue amiche??? In effetti vi erano moltissime maestre, tante liguri e friulane ( e ripeto) di un attivismo e una bravura invidiabili!! ;-))
Sui premi ….restituiti, lasciamo perdere! >:-(
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lilas ha detto:
***Ecco, vero: gli interventi di Mafalda e Marassi mi hanno chiarito le idee!!
Mi sono quasi convinta che il ” fastidio” sia determinato in prevalenza dal senso di oppressione che ti attanaglia ( quella claustrofobia senza uscita) e anche dall’ onnipresenza del protagonista in tutte le situazioni.
Sì, può essere un’ ingenuità narrativa, dettata dall’ inesperienza. In effetti, però, alla lunga risulta un po’ irritante. Questo senza nulla togliere al valore della sua denuncia.
Ma sono giusto a metà libro. Per il momento, preferisco finirlo.
***Elena, allora possiamo anche andare in due sull’ isola, così risparmiamo sul peso dei libri!! ;-))
Tra l’altro ero partita con 10 libri, ma mi sto allargando e non riesco a buttarne nessuno a mare……
Davvero c’erano le tue amiche??? In effetti vi erano moltissime maestre, tante liguri e friulane ( e ripeto) di un attivismo e una bravura invidiabili!! ;-))
Sui premi ….restituiti, lasciamo perdere! >:-(
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Alder ha detto:
Sulle mie critiche a Saviano:
Quando parlo di aneddoti che sfociano nella leggenda metropolitana mi riferisco al tono della narrazione, più che alla verità del contenuto. Voglio dire che se si racconta una storia che ha già un certo carattere singolare, per vera che sia (e questo solo l’autore lo sa), con un tono da romanzo, le si può dare una coloritura da leggenda che rischia di riflettersi sulla percezione della verosimiglianza dell’opera. Un esempio: la storia della drogata che salva l’amico con la sua urina, il container con i cadaveri di cinesi che si rovesciano al porto… mi ricordano la storia del motociclista che “si è tolto il casco, si è aperta la testa”.
Niente da dire sulla descrizione di alcuni meccanismi economici legati agli affari della malavita (molto interessante).
Ancora una volta è questione di tono. Il parallelismo, soprattutto perché riproposto più volte, tra le dinamiche camorristiche e quelle del mercato, mi sembra che inevitabilmente colori “politicamente” il racconto. Non che non sia legittimo e, in certa misura, probabilmente è inevitabile, ma non lo considero un pregio.
A me pare evidente che l’inquinamento mafioso dell’economia costituisca la negazione della natura del mercato e delle leggi che lo regolano, mentre mi sembra che Saviano consideri l’applicazione agli affari del metodo camorristico quasi come una sorta di sottoprodotto naturale (quasi inevitabile in un quel contesto) dei principi guida di un economia “capitalistica”.
La presenza costante dell’autore personalmente non mi ha disturbato, anzi mi pare che in qualche modo renda originale l’opera rispetto al classico reportage.
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Alder ha detto:
Sulle mie critiche a Saviano:
Quando parlo di aneddoti che sfociano nella leggenda metropolitana mi riferisco al tono della narrazione, più che alla verità del contenuto. Voglio dire che se si racconta una storia che ha già un certo carattere singolare, per vera che sia (e questo solo l’autore lo sa), con un tono da romanzo, le si può dare una coloritura da leggenda che rischia di riflettersi sulla percezione della verosimiglianza dell’opera. Un esempio: la storia della drogata che salva l’amico con la sua urina, il container con i cadaveri di cinesi che si rovesciano al porto… mi ricordano la storia del motociclista che “si è tolto il casco, si è aperta la testa”.
Niente da dire sulla descrizione di alcuni meccanismi economici legati agli affari della malavita (molto interessante).
Ancora una volta è questione di tono. Il parallelismo, soprattutto perché riproposto più volte, tra le dinamiche camorristiche e quelle del mercato, mi sembra che inevitabilmente colori “politicamente” il racconto. Non che non sia legittimo e, in certa misura, probabilmente è inevitabile, ma non lo considero un pregio.
A me pare evidente che l’inquinamento mafioso dell’economia costituisca la negazione della natura del mercato e delle leggi che lo regolano, mentre mi sembra che Saviano consideri l’applicazione agli affari del metodo camorristico quasi come una sorta di sottoprodotto naturale (quasi inevitabile in un quel contesto) dei principi guida di un economia “capitalistica”.
La presenza costante dell’autore personalmente non mi ha disturbato, anzi mi pare che in qualche modo renda originale l’opera rispetto al classico reportage.
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lilas ha detto:
***Alder, mi è chiaro quello che intendi dire. Voglio finire il libro, per valutare meglio le tue osservazioni sul rapporto camorra-economia liberista.
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lilas ha detto:
il collegamento
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lilas ha detto:
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SimoConti ha detto:
E’ vero, che fine ha fatto poi quel microscopio!? XD
Comunque il ministro non si era intascato un i-pod, ma addirittura un computer Mac…
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SimoConti ha detto:
E’ vero, che fine ha fatto poi quel microscopio!? XD
Comunque il ministro non si era intascato un i-pod, ma addirittura un computer Mac…
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lilas ha detto:
*** Simone, sai che me lo chiedevo la scorsa settimana?? So che lo aveva ” incamerato” il Giò da Biggì per darlo ai Chimici…Chiederò notizie! ;-P
Un computer Mac?????!!! Oh cavoli, mi era sfuggito!! >:-(( Non farmici pensare, che mi vengono ancora i nervi!
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lilas ha detto:
*** Simone, sai che me lo chiedevo la scorsa settimana?? So che lo aveva ” incamerato” il Giò da Biggì per darlo ai Chimici…Chiederò notizie! ;-P
Un computer Mac?????!!! Oh cavoli, mi era sfuggito!! >:-(( Non farmici pensare, che mi vengono ancora i nervi!
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