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Olé..

Ieri ennesima puntata a Malpensa. Stavolta  a recuperare Alice che tornava dalla quattro giorni di Madrid.

A parte che andare per aeroporti a prendere, ma soprattutto ad accompagnare altre persone, mi mette una tristezza infinita, perchè praticamente io scavalcherei le transenne e mi infilerei nel primo aereo in partenza….ma vabbeh, questo è un inciso.

Prima di partire ho dato un’ occhiata al sito dell’ aeroporto Barrajas di Madrid e ho potuto appurare, col Seguidòr del vuelo, che l’ aereo era "operado" regolarmente. Che poi, che diavolo significhi operado, in gergo velivoli ancora non mi è chiaro.

Certo che certe tecnologie  mi stupiscono non poco, ma io non faccio testo, visto che mi lascia interdetta persino il fatto che, schiacciando un tasto, mi compaia un’ immagine sul televisore….Peggio degli indiani di Colombo!M.)

In Malpensa, a quell’ ora della sera, girava l’aria dei rientri. Di fianco a noi due tizi che avevano stampata in fronte l’ aria di ricchi russi.  Uno, alto e massiccio,  si agitava in continuazione e, nel giro di 10′ è riuscito ad entrare dalle porte di uscita degli Arrivi, su cui campeggia un bel segnale rosso di divieto e ad accendersi una pestifera sigaretta, sotto il cartello VIETATO, che ha anche delle icone, per cui la lingua non c’ entra. C’ entra solo la maleducazione e l’ arroganza.

Richiamato da altri, ha persino sfoderato un’ aria incredula…

Intorno a noi gente con cartelli vari.

Mio marito, noto burlone, ha cavato un depliant e ci ha scritto in grande FURIO ( che è il nomignolo che le figlie gli hanno affibbiato da anni). Se ne stava appoggiato alla transenna, con questo papiro esteso….

Io crepavo all’ idea della faccia di Alice, nel momento in cui si fosse affacciata e lo avesse visto…;-DDD

L’ effetto, però, è stato parzialmente sbriciolato dal fatto che abbiamo sbagliato uscita e lei era già nel corridoio centrale!

A casa ha cavato dalla valigia alcune scatole di dolci della zona andina di Larioja, che il gaucho le ha portato e che io ho assaggiato in particelle infinitesimali: era un mix paradisiaco di noci tritate, con dulce de leche e copertura di glassa.

Vade retro!

Ha detto che ne lascerà a casa tre per Micol e gli altri se li porterà  a Stoccolma, così mi leva le tentazioni. Già, perchè sabato bisogna accompagnarla di nuovo. Stavolta  a Linate. Almeno cambia l’ aeroporto….

Poi ha cavato una Ediciòn conmemorativa de " Cien años de soledad" di Marquez ( autore preferito dell’ attuale possibile futuro genero…ah ah)  e infine  una  ruana con guardia, che ho scoperto essere quella specie di poncho con frange, che poncho non è, ma è leggero, caldissimo, rettangolare  e molto lungo e rimane aperto, in quanto una banda si sovrappone…

Non ho potuto non pensare che, se si fosse messa con uno dei numerosi indiani del corso, sarebbe arrivata a casa con un salwar con dupatta!!!!! ;-DDD

Rido anche perché ha dei colori, peraltro bellissimi, che sono agli antipodi rispetto ai gusti di Alice ( è una specie di double-face tra il senape e la terra bruciata), ma so che lo indosserà….visto che, da quando lui è partito, lei non fa che suonare gli Mp3 che lui le ha lasciato del suo cantante preferito e in casa non si sente altro che una specie di Julio Iglesias, più impegnato nei testi, che tremula con falsetti un po’ a singhiozzo, sotto lì orecchio  perplesso del marito…

Non parliamo poi della macchina. Io entro per andare all’ Ipercoop, ripassando mentalmente latte Carnini, pesche, pane e carpaccio e vengo investita da una voce modulante che sospira "Volveré temprano, no dejaré que se seque tu nocheeee……."

Questo all’ incirca da un paio di mesi….Per quanto ancora, quièn sabe! 😉  Personalmente io mi ci diverto, ma si sa, io mi diverto con poco.