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Alla spicciolata…
Grezzettiade: abbiamo fatto la "pizzata" coi grezzetti d.o.c. ( quelli di Granada, per dare un riferimento geografico eh eh). E’ sempre sorprendente vedere come, a distanza di quasi un anno, si ritrovino con la sensazione di essersi lasciati il giorno prima …
E la medesima sensazione la provo anch’ io! Sarà che sono sempre così uniti, sarà che è stata la mia "ultima" classe, ma quando li vedo lì, tutti intenti a raccontarsela, a scherzare, a comunicarsi le esperienze attuali, chi di lavoro, chi di scuola, a me viene quasi voglia di dire " Loris, allora, vuoi parlarmi dell’ Orrido di Fogazzaro…? 😉
TV: Ho potuto finalmente vedere Nel nome del male e sono molto orgogliosa del lavoro di Micol. La ricostruzione delle stanze con le candele era davvero "inquietante" e il famoso soffitto era da brivido….! ( Aveva le foto, ma mi sono dimenticata di passarle sul mio PC…)
Sortite : Finalmente sono uscita dal guscio della casa e ho iniziato a riappropriarmi del mondo esterno. A Milano ho visitato la mostra dei Samurai e al Domm ho fatto una foto, direi multiculturale….
D’ accordo i pantaloni " alla turca", che allargano, ma qua occorre perdere i famosi 10 chili!
Non c’è nulla di più crudo delle foto per farti riprendere contatto con la realtà!
Ma adesso non è il momento: fra 15 giorni arriva tutta una compagnia cantante dall’ Argentina e mi toccherà vagolare tra ristoranti e cene organizzate.
Non è il momento, si rimanda al primo di agosto. Promesso. ;-P
Reperti: In giro con Micol, siamo finiti ai Navigli e lì ho scoperto questo ….
Incredibile! Un balzo psicologico all’ indietro di pù di 30 anni…..Qualche volta avrò tempo e voglia di raccontare qualcosa di quegli anni, chissà…….. 😉
Blog : Rileggendo un po’ di arretrati ( con questo caldo faccio fatica anche a seguire i blog!), mi sono imbattuta, sul blog di Sed, in un post su Ivan della Mea, cantautore "politico" abbastanza sconosciuto ai più, morto alcuni giorni fa.
Mi sono ricordata di aver addirittura due LP delle sue canzoni…
Negli anni ’70 bazzicavo un gruppo di amici abbastanza "impegnati", come si diceva allora. Uno di loro frequentava in contempornea Architettura e il Conservatorio ed era un grande appassionato di musica popolare e "politica".
Spesso andavamo insieme nei teatri cosiddetti "alternativi" a sentire gruppi o cantautori abbastanza di nicchia come si direbbe ora.
Ivan della Mea era uno di questi e mi è capitato di sentirlo in una specie di
garage adibito a "sala", dalle parti di Viale Monza, in una zona squallidissima.
Credo si chiamasse Teatro Officina, ma potrei confondermi…
Del suo repertorio mi piacevano molto le canzoni in milanese di Ringhera, che successivamente, come commenta Sed, venivano poi cantate in modo sgangherato, quando ci si ritrovava a cena e qualcuno inevitabilmente cavava la chitarra.
Ecco che allora apparivano "O cara moglie" ( lunghissima) oppure "Io so che un giorno".
Nei momenti davvero speciali allora si intonava " El dieciocho dia de julio, en el patio de un convento, el partido comunista, fundo el quinto regimiento"..
Allora non conoscevo lo spagnolo, ma, con questa canzone veniva raggiunta l’ apoteosi!
Devo essere sincera, a sentirle adesso mi fanno un effetto molto strano, a volte mi commuovono, a volte mi infastidiscono.
A volte mi rivedo com’ero allora, con tutte le mie fragilità personali ( che poi si sono anche consolidate) e le tante certezze ( soprattutto politiche) che si sono sbriciolate nei decenni…
Ho letto, in ritardo, che i funerali sono stati fatti allo Spazio Oberdan, dove la bara è stata fatta entrare avvolta nella bandiera rossa con l’ Internazionale e Bella Ciao nello sfondo.
Se l’ avessi saputo prima sarei andata, così, in ricordo di quella che ero. E mi sarei sicuramente commossa.
Ma è andata così e così doveva andare.
Mi restano i dischi, i "padelloni", che mi mettono, però, tanta tanta tristezza. Come tutto quello che gira intorno a quegli anni, se devo esser sincera! E qualche volta dovrò indagare sul perché !! 😉
Mo2 ha detto:
Ti dirò che a me certe “funzioni” celebrate nella sinistra, hanno dato sempre fastidio, specialmente ai tempi d’oro. Ero molto per la sobrietà e il ragionamento e mai per l’apparire, e forse lo sono ancora, anche se oggi ci sarebbe più bisogno di una testimonianza di sinistra rispetto ad allora quando si poteva parlare di conformismo. Quindi per me il buon Ivan è preistoria e gli sia lieve la terra…
Per la foto non preoccuparti: tutta colpa dei pantaloni alla turca…;)))
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lilas ha detto:
Io, invece, ero molto attratta dalla parte “musicale” delle celebrazioni; meno da quella spettacolare o quasi”religiosa”…della sinistra di un tempo.
Quanto a Ivan, per me è davvero archeologia pura!
Appartiene ad un periodo molto preciso e circoscritto della mia esistenza.
Anch’ io, come Sed, non ho mai amato certe canzoni cosiddette “politiche” che mi apparivano spesso forzate e insopportabili nel testo.
Della Mea si sganciava un po’ perché aveva sempre quella vena “popolare” un po’ da cantastorie ( soprattutto nelle canzoni milanesi) che lo rendevano un po’ più autentico.
Leggo da Sed, inoltre, che si era poi dedicato ad attività più intellettuali, che io non ho mai avuto, però, occasione di approcciare.
Certo che, risentire sul web qualche incipit delle sue canzoni ( che non ascolto da almeno 33 anni, giuro!!) mi ha fatto un effetto davvero strano…
Ripeto, un mix di attrazione/repulsione che mi perseguita nei confronti di molteplici aspetti di quegli anni…!!
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sedlex ha detto:
Sul Manifesto del 16 giugno ( quindi è on line) in prima pagina c’è l’ultimo articolo di Ivan Della Mea. Altro passo.Vedere vedere….
Invece su quello di ieri ( 17 giugno) a pag 3 ( non so se è già on line) c’è la cronaca del suo funerale, celebrato ( senza cantare ma co la banda come aveva chiesto) all’Arci Corvetto di Milano.
In realtà Della Mea è sempre stato un ricercatore e un intellettuale a pieno titolo – vedi attività con Gianni Bosio e Spoleto della contestazione – solo che “allora” l’attività di “cantore” prevaleva sul resto. I motivi sono noti.
Altro è la serie delle canzoni della Guerra Civile Spagnola, quella è roba seria, epica, robusta e sentimentalmente attuale. Oltre che politicamente.Ebbene sì.
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sedlex ha detto:
Ma di che ti rattristi? Guarda un po’ di qua e di là degli schieramenti chi muove le fila, chi emerge, chi conta.
Guarda un po’ se è aria che schiodino. E che fatica stanno facendo i “quarantenni” mentre non è nemmeno detto che ce la facciano.
Te professionalmente ti hanno presa per stanchezza, chi fa lavori meno ” stancanti” non lo prenderanno probabilmente mai.
Signora con la falce a parte.
E poi ci sei ancora, tieni banco, governi le cose.
Chi ha detto che la mia/tua o quel che è, generazione ha perso?
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marcoscud ha detto:
lilas: ma perchè le canzoni degli Inti Illimani non ti fanno ancora oggi un effetto terribile?
Io me le ricordo, perchè in un momento un po’ strano della mia vita, passavo le giornate in camera a fare Puzzle sempre più grandi e come unico sottofondo di un intero pomeriggio, sera notte in continuazione gli “Inti Illimani”.
Poi fortunatamente ho incontrato la “moglie migliore del mondo” e l’ultimo Puzzle, quello da 6000 pezzi del mitico Castello Tirolese (Schweinstein mi pare) è finito (incompiuto) nella spazzatura.
Vuoi mettere la semplicità di un Puzzle di 6000 pezzi a confronto con la complessità anche solo di un minimo ragionamento della “moglie migliore del mondo”!
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marcoscud ha detto:
lilas: eccoti il “proud father” (che non è il Prode) di una figlia che è stata promossa alla 5* Grafica e Fotografia senza debiti.
Di una cosa soprattutto sono “prode”, che almeno una volta in vita sua sia riuscita a superare il padre. E’ riuscita a prender 6 (SEI) in condotta. Io sotto il 7 (e mai quello finale) non ero mai sceso!
So’ soddisfazioni!
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mafaldablue ha detto:
simpaticissimi i grezzetti! Una cosa poi di ci mi sono accorta di recente è quanto i ragazzi stessi ci tengano a questi incontri e si divertano proprio. Io pensavo si sottoponessero a questi riti malvolentieri, come per obbligo sociale. Invece no. Devo dire che alla pizziata con i miei quartini sono stata proprio bene. Per non parlare del fatto che mentre prendevo, mezz’ora prima dell’appuntamento un aperitivo con due mie colleghe di corso, ci hanno raggiunto due ragazzi della quinta scorsa che avevano saputo della pizza e volevano approfittare per salutarci.
Ivan della mea invece lo conosco poco, confesso. Ma m’è venuta la curiosità.
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lilas ha detto:
***Sed, non penso sia questione di “aver perso” come generazione…
Penso che proprio ( per quanto mi riguarda) ci sia stato un vero e proprio ribaltamento nel vedere le cose.
Tanto prima mi sembravano chiare e quasi manichee ( tutto il giusto da una parte e il marcio dall’ altra), tanto poi ho iniziato a vederle con maggior oggettività. Questo apparir del vero ha, ovviamente contribuito a farmi rivedere gli anni passati come qualcosa di fortemente “ottenebrato” ( peressere sintetici!). Da lì, forse, il senso di fastidio che certe situazioni, certe canzoni, certe atmosfere mi suscitano….!
***Marcoscud, diamine, gli Inti Illimani ( ah ah ah ). Beh, fondamentalmente mi irritano meno di altri, perché già allora era abbastanza chiara la matrice commerciale del gruppo e poi, (diciamocelo), come si fa a non amare certi suoni andini????
E allora i futuri parenti cordobesierano ancora di là da venire…..
Oh, complimenti per la figlia!!! Ma ….. sei in condotta? E che diavolo ha combinato? ;-DDDDDD
***Sì, Maf, ci tengono proprio (anche perché diventa un’ occasione di incontro anche per loro!)
Della Mea non fa parte della “tua ” generazione, sei troppo giovincella!!!
Eh eh eh…Non so che effetto ti potrebbe fare: certe canzoni io le trovo molto datate e poco musicali.
Probabilmente, come dice Sed, ha dato il meglio di sé in altri ambiti!
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sedlex ha detto:
Ci sono due cose che secondo me dovresti riconsiderare : uno è l’ambiente milanese particolarmente rigido nel suo schematismo (e dico io, anche un po’ stalinista), atteggiamento che così come l’ho conosciuto io, ho ritrovato solo in Veneto.
Altrove era differente.
Adesso non la sto a fare lunga con il tipo di esperienza politica vissuta col nord, dirò solo che il campionario era vasto e che fu allora che mi venne in mente l’idea che una questione settentrionale fosse insidiosa almeno quanto quella meridionale.
Comunque da mettere a tema urgentemente ( ancora aspetto)
La seconda è che il “ribaltamento” nel vedere le cose è un fenomeno di portata mondiale.
Rispetto a quello, nel rispetto del percorso di ognuno, non c’è di che pensare a fasi di “ottenebramento” ma semplicemente a una fase di transizione in tutto e per tutto motivata da importanti stravolgimenti, una fase che suggeriva adesioni a modelli rassicuranti.
Ergo non eri ottenebrata allora e non lo sei adesso.
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Senzapiutempo ha detto:
ho letto tutto con molto interesse, eppure la mia mente si è rivolta solo ad un piccolo particolare. Vedo che finalmente porti i sandali e che non c’è traccia dell’intervento subito. Benissimo, vai così!
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lilas ha detto:
***Ok, Sed..probabilmente è giudto una transizione . Vedremo…..;-)))
***Marisa, sì, grazie, va abbastanza bene! Ho ripreso anche l’ acqua gym. Certo, l’ appoggio non è ancor sicurissimo, ma non mi lamento di sicuro!!! 😉
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