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Como, Coro, divertimento, Pagliacci, personale, Teatro Sociale
Ovviamente io parlerei di Aidan in continuazione, tipo abuela obsesionada.…..;-) ma vediamo di seguire un filo logico e seguiamo la nostra scaletta.
Posso dimenticarmi dei “Pagliacci”?????
Dunque, quest’anno abbiamo fatto ben 4 rappresentazioni, spostate ai primi di luglio nella speranza che il tempo fosse migliore dello scorso anno, quando, per rappresentare Cavalleria Rusticana, in esterni, nell’Arena, abbiamo rischiato quasi…la pelle, dal freddo che faceva certe sere, con pioggia, vento e annessi….!!!
In effetti siamo andati a nozze, perché le quattro serate sono state stupende, sia come temperatura che come riscontro di pubblico!
Eravamo divisi in due gruppi: i “bianchi” vestiti e truccati da Pierrot e i “Neri” con abiti neri e dettagli blu elettrico.
I Bianchi erano molto statici, ma estremamente espressivi, nel rappresentare, col trucco e i movimenti lenti, uno stato d’animo depressivo…
I “Neri”, per contro, dovevano irrompere in scena in modo festoso, saltapicchiando intorno ai personaggi principali, tenore, baritono…e facendo anche performance tra il pubblico.
Il tutto, ovviamente, cantando, visto che comunque eravamo un Coro…..;-) 😉 ;-).
Andando a ritroso, la divisione tra Bianche e Neri era stata fatta una sera di prove con la Regia, quando, senza dirci assolutamente nulla, eravamo stati organizzati in un Cerchio. Ognuno, a turno, doveva mettersi al centro del cerchio e pronunciare, girandosi verso i quattro lati, il proprio nome per quattro volte a voce alta.
Successivamente, sempre per quattro volte, bisognava compiere un gesto o dire qualcosa che ci caratterizzasse…
Qualcuno aveva bisbigliato frettolosamente il proprio nome, altri lo avevano scandito; qualcuno come “gesto” aveva fatto “ciao” con la mano, oppure un sorriso; altri avevano piroettato o fatto un inchino degno della Commedia dell’Arte…
Nel frattempo, a nostra insaputa, l’ Assistente di Regia prendeva appunti….
Insomma, per farla breve, probabilmente quelli che si sono mostrati più “statici” sono stati scelti per i Bianchi, quelli più”dinamici” per i Neri.
Poiché noi non lo sapevamo preventivamente, l’esibizione è stata del tutto spontanea.
“E tu che cosa ho fatto di così “dinamico”, per finire nei Neri?” 😉 mi chiede il marito,incuriosito…
” Vabbè, sulla pronuncia del mio nome a lettere scandite, come quasi tutti gli insegnanti, abituati a utilizzare la voce cinque toni oltre il normale, per farsi ascoltare….ho avuto buon gioco. Sulla performance, invece, attingendo alle mie esibizioni nelle Case di riposo, ho intonato “L’amourrrrrrr…..l’amouuuuuuuuurrrrr….l’amouuuurrrrr, l’amour!” sulle note della Habanera, dalla Carmen di Bizet, mimando in contemporanea uno sventolio di ventaglio inesistente e ammiccando…;-) 😉 ;-)”.
Comunque, sebbene alcuni, al momento, fossero rimasti un po’ delusi per essere finiti nei Bianchi, alla fine le due parti sono state estremamente interessanti e il risultato davvero entusiasmante!!!
Ci siamo divertiti un sacco.
Il regista polacco, Michal Znaniecki una persona eclettica, estremamente positiva e motivante, veramente bravissimo! Il direttore d’Orchestra, Carlo Goldstein, di una precisione, pazienza e bravura incredibili.
Da rimarcare, poi, il lato umano di queste persone che, abituate a lavorare con veri professionisti, nei Teatri di tutto il mondo, ci hanno diretto con grande trasporto e senza mai farci sentire dei dilettanti!! Chapeau!! 😉
Per quanto riguarda l’abbigliamento, l’ “importante è esagerare” aveva detto il simpaticissimo regista polacco….e così, senza farcelo dire due volte,i “Neri” avevano saccheggiato tutte le bancarelle del mercato di Como, per impossessarsi di ventagli blu, anelli, orpelli e chi più ne ha, più ne metta!
Quando ormai nessuna non trovava più nulla, io, che abito a Cantù, ho trovato ben tre ventagli blu e una spilla con piuma in quel del mio comune e così l'”agghindo” è risultato perfetto…
Non potendo inserire l’audio dell’Opera…eh eh, mi accontento delle immancabili foto!! 😉