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L’ incontro con i genitori
Tutto scivola sui soliti binari. Settimana intensa di tappe consuete: esauriti gli scrutini, assolta la pizzata coi quintini, divertente e finita, al solito, con la gloria della bottiglia di limoncello da due litri; superati ieri il collegio docenti di giugno e la pubblicazione dei tabelloni, rimane, questa mattina, l’ incontro con i genitori.
Quali genitori? Dipende.
Lo scorso anno se ne sono presentati molti, per chiedere indicazioni ai proff sui debiti dei figli.
La siepe si infittiva davanti a certe materie di indirizzo oppure semplicemente a "certe" materie.
" Ma, secondo lei, dovrò mandarlo a lezione o ce la farà con le sue gambe?"
E io, che di debiti quasi non ne do, ( non per principio o partito preso, ma perché, in genere, chi ha il debito in italiano o storia, è particamente spacciato, da tanto che è messo male nelle altre materie!!!) mentre il genitore chiede, sento il collega o di matematica o di informatica, o di fisica o di chimica che di solito risponde:
" Ma no, signora, con le sue gambe, con le sue gambe…Basterebbe che si riguardasse gli appunti e si decidesse a fare questi caspita di esercizi che ci sono sul testo! Gliene basterebbe anche solo una, di gambe, dia retta a me!"
E mentre attendo che qualcuno arrivi da me, vedo stormi di gru sulla riva del fiume….le quali tutte in un piè dimoravano, si come quando dormono soglion fare….
Poi se ne sono presentati alcuni ( pochi a dire la verità), coi figli respinti al fianco. Testa bassa, aria un po’ colpevole e un po’ skazzata: lunghi lunghi, ciondolanti di fianco a quelle mamme così minute, ma battagliere. Ad ogni parola del professore, occhiate da inceneritore nei confronti del figlio…
E infine alcuni genitori, col figlio promosso, che sono venuti per salutare e, spesso, ringraziare.
Questi sono quelli che mi imbarazzano di più…
Dicono " La ringrazio tantissimo, prof…." e io non so mai che cosa ribattere.
E mentre abbozzo " Ci mancherebbe, Tommy ha fatto tutto da solo, averne di studenti come lui…!" mi sento inadeguata, convenzionale e, terribile, mi accorgo che mi si incrina la voce e mi viene da piangere!! E allora parte il raspino e, mentre tento di mimare una tosse improvvisa quanto incredibile, so che gli occhi tradiscono una commozione assolutamente sproporzionata all’ evento.
E, ripeto, mi imbarazzo tantissimo e mi sento " ingessata" anche in quello che vorrei dire, sia al padre o alla madre di turno che al ragazzo.
E così liquido l’ interlocutore con una fretta che spero che non venga presa per disinteresse…
Potrei dire "E’ l’ età che avanza che mi fa questi scherzi…"
Ma non corrisponderebbe al vero. E’ sempre stato un mio handicap pazzesco, quello di avere " le lacrime in tasca", che non si adattano, peraltro, al mio carattere piuttosto aperto, allegro, ma anche controllato, lontano da quelle picche di coinvolgimento viscerale nelle situazioni…
Quindi doppiamente imbarazzante, perchè in assoluto contrasto con il resto del mio comportamento. Voglio dire, fossi una " cuore in mano", che manifesta eccessi in tutte le sue esternazioni, vabbeh, ci " potrebbe stare".
Ma, ripeto, non è così…
Ho già avuto le avvisaglie e nel posto meno probabile: il corridoio del Centro Commerciale!! Già, ieri pomeriggio, me la stavo squagliando dall’ Ipercoop, quando una signora ammiccante, una promoter, sbucando di fianco a piatti omaggio di non so che, mi sorride.
Prima che io mi lanciassi nello scarto consueto, bypassando con un sorrisetto educato l’ invito a qualche prodotto, una rapidissima occhiata mi ha focalizzato un volto noto.
Un volto, un nome.
" Oh, ma buongiorno, la mamma del Daniele!" ho detto col sorriso e la sintassi a ramengo.
" Ma si ricorda di me?" azzarda, stupita…
" Beh, i genitori dei quintini…difficile scordarseli!" e sorrido..
" Già. ormai si conclude una parte della loro vita che sarà difficile scordare. Prof, io la ringrazio e volevo dirle che è stato bello averla.."
Ha detto proprio così è stato bello averla, che, detto dalla madre, era anche un tantino ridicola come espressione…;-)
E qui è scattato il quid. Ero tranquilla, allegra,"normale". Mi è stata detta una frase altrettanto "normale, in un ambiente asettico, ma tale da crearmi uno scatto di fastidiosa commozione.
Che poi, quello che mi disturba è che sono meccanismi del tutto superficiali, che durano proprio lo spazio di pochi secondi; non sono commozioni profonde, vere ecche è, non ci sarebbe nemmeno il motivo!!! ;-))
Purtroppo mi colgono a tradimento.
Spero stamattina di sfangarmela….
Ai risultati disastrosi della mia terza dedicherò un altro post prossimamente. Anticipo soltanto che, secondo me, finiremo sui giornali!
Ecco, qui sì, che ci sarebbe da piangere !